Distratto e spesso in sonno,
stringo ancora nei pugni
il palpito del mio embrione,
primo boccone di questa storia.
Incolonno qui nella memoria
quei giorni perfetti di un programma
che il Creatore rese alla Mamma:
cibo, letto e tetto
per quei nove mesi da cui ascesi.
In pugno li tengo protetti;
benedetti, decollo della vita.
Ancora m'assorda il rombo del cuore,
tuttora m'irrora la dolce sua scossa,
e a occhi socchiusi agli anni sottraggo
ogni sua mossa che dentro contraggo
e vi resto a bordo tra sapori diffusi,
sicuro e difeso, a pugni chiusi.