Se siamo vittime di noi stessi
o solchi degli stessi passi
che i nostri fiati hanno osato compiere
se siamo carnefici infetti di desiderio
quando bruciamo ammalati di vita
se siamo gli alluci dei santi di cartapesta
baciati da speranze incoscienti
Se siamo le mute dissolvenze di chi depone l'arma giusta
ferendosi in fretta per paura di morire
se siamo foglie d'acero da decorare per le feste
da quelle mani esperte che respirano illusionismo
se possiamo implementare discussioni filosofiche
su come si condisca al meglio una menzogna
Se siamo la cruda evanescenza di poche ore
vissute al posto di intere vite in maschera
se osiamo guardarci dentro gli occhi
attraversando nebbie e grumi di cera
se possiamo distinguere gli orli
che delimitano abissi di solitudini...
Quando l'estasi sfiorò il nostro sempre
rendendolo un mai senza via di scampo
guardammo partire su una nave fantasma
le nostre lacrime e i nostri sospiri
mutando con dolore indefinito
volammo poi nella notte fino a est
Attraversare l'ultimo splendido tormento
e incontro al nuovo sole
folgorare.