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Inachis io

Se siamo vittime di noi stessi
o solchi degli stessi passi
che i nostri fiati hanno osato compiere
se siamo carnefici infetti di desiderio
quando bruciamo ammalati di vita
se siamo gli alluci dei santi di cartapesta
baciati da speranze incoscienti

Se siamo le mute dissolvenze di chi depone l'arma giusta
ferendosi in fretta per paura di morire
se siamo foglie d'acero da decorare per le feste
da quelle mani esperte che respirano illusionismo
se possiamo implementare discussioni filosofiche
su come si condisca al meglio una menzogna

Se siamo la cruda evanescenza di poche ore
vissute al posto di intere vite in maschera
se osiamo guardarci dentro gli occhi
attraversando nebbie e grumi di cera
se possiamo distinguere gli orli
che delimitano abissi di solitudini...

Quando l'estasi sfiorò il nostro sempre
rendendolo un mai senza via di scampo
guardammo partire su una nave fantasma
le nostre lacrime e i nostri sospiri
mutando con dolore indefinito
volammo poi nella notte fino a est

Attraversare l'ultimo splendido tormento
e incontro al nuovo sole
folgorare.

 

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4 commenti:

  • augusto villa il 13/12/2013 18:57
    Un po lunghina... ma molto bella...
    Ciaooo!!! Abbraccione! -------
  • Caterina Russotti il 05/12/2013 17:34
    Piccola farfalla che svolazzi in mezzo agli altri, per poi rinchiuderti nella tua solitudine delusa dalla tua esperienza di vita. Molto profonda nel suo significato metaforico e dei sentimenti che emana... Molto apprezzata. Brava
  • loretta margherita citarei il 05/12/2013 04:53
    molto apprezzata complimenti
  • Grazia Denaro il 04/12/2013 12:27
    Tutto ciò è l'umanità controversa!

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