Siamo tutti invischiati, come colla
che si scoglie nella cera, in un infinito
circolo di eternità. Siamo destinati
a perderci, ritrovarci, perderci ancora.
Come fossimo frammenti di un mosaico
incompiuto, non possiamo far altro che
cercare. Cercare, cercare ancora una volta.
Quell'unica parte in grado di completarci.
Non ci sono domande a cui possiamo trovare
sincera risposta, solo altri dubbi. Dubbi che ci
portano via dal mondo, sin a giungere in una
realtà che non ci appartiene ancora.
Come pellegrini nella notte, siamo monaci
decaduti in disgrazia. La nostra verità non è
nient'altro che una menzogna. In un mare di nubi
che si stagliano all'orizzonte, saremo in grado
di vedere la luna?
Ho sempre sperato che quegli occhi nella notte,
come gemme di stella non fossero più lontani.
Ma non sono che un lontano ricordo di un
passato che non mi appartiene e non riconosco.
Ci sono cose che vorrei ritrovare, altre che ho perduto
e vorrei non tornassero mai col vento. Col vento di
questo giorno che finisce arriverà solo la brezza,
di quel mare nero che contemplavo un tempo.
Siamo solo corvi nella notte che si ammassano,
in cerca di un brandello di verità con cui cibarsi.
Insaziabili non facciamo che passare da una rovina
all'altra in cerca di sicurezza.
Come pellegrini nella notte, siamo monaci
caduti in disgrazia. Non possiamo far altro
che salutare il sole che tramonta, lasciandoci
come bambini nell'ombra. Consapevoli che
non saremo in grado di vedere la luna.