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L'ultimo cantico

- Persa
l'onda

nella discarica dei porti

i gabbiani
si nutrono
di piccioni e di sorci morti -


Oggi
come una immensa nazione
a me estranea

muto
è
il Tuo corpo

di quell'ardore divino
che a tratti ci confuse in una promessa di paradiso

dalle vigne dei Tuoi seni non scorre più latte
ma un liquido rosso
troppo simile al sangue

l'agnello della Tua anima

Israele
Tu che fosti nome d'uomo e gazzella di un canto

non ha più voce

nei Tuoi occhi non volano più benedette colombe né rami di ulivo

del tempio rimane solo il muro di un pianto
da cui non trapela più con lamenti di atroce ghetto

la croce degli innocenti

Oggi
in scopa di saggina
son finite tra vecchi e nuovi anni le vacanze natalizie

ma dimmi Tu
cosa resta
negli occhi del mondo

se non un inascoltato deserto

del nostro solare natale e della Tua lunatica Pasqua

un "sorgo volgare"

un reliquario
di stelle

che fra addome e bacino ci addomestica tutti

 

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9 commenti     6 recensioni    

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6 recensioni:

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  • Anonimo il 06/01/2014 18:16
    Versi toccanti, ricchi di vigore commovente, una drammatica realtà della nostra società... Stupenda Vincenzo!!!!
  • Caterina Russotti il 06/01/2014 11:32
    Una triste poesia che sgorga dal tuo cuore, con una domanda forte e sentita. Veramente stupenda,
  • ciro giordano il 06/01/2014 09:45
    da leggere e rileggere perchè solennemente, e sottolineo solennemente, tocca diversi temi, non soo quelli personali... e questo come poesia di inizio anno è indicativo... buon anno Vincenzo
  • Nicola Lo Conte il 06/01/2014 09:17
    Di grande e profonda tristezza, con immagini di desolazione che non lasciano spazio alla speranza. "ma dimmi Tu, cosa resta, negli occhi del mondo, se non un inascoltato deserto"... Sembra raccontare la fine di un ciclo.
  • Anonimo il 06/01/2014 09:15
    La conquista della coscienza e della libertà, espressi nel bello e nella realtà condivisa tra le genti, in una terra capace di offrire il centuplo di quel che si dava, oggi è solo un ricordo espresso nello squallore di un atto che si consuma con intento volgare tra addome e bacino, privo di ogni poesia. Perciò Israele è il mondo, siamo pure noi.
    Vincé sto bene, e tu? Ieri sera ho volato sulla scopa per la gioia di alcuni bambini. Buona befana!
  • Rocco Michele LETTINI il 06/01/2014 08:01
    "ma dimmi Tu
    cosa resta
    negli occhi del mondo"...

    UNA DOMANDA CHE SE TROVASSE LEGITTIMA CONSIDERAZIONE ILLUMINEREBBE IL MONDO CON RAGGI DEL CUORE... CON RAGGI D'AMMORE... CON RAGGI DI SERENO... ENCOMIABILE VINCE... UN ULTIMO CANTICO DAVVERO... OVVERO L'ULTIMA NOSTRA DOVEROSA POSSIBILITA'...

9 commenti:

  • Anna G. Mormina il 10/01/2014 12:59
    ..."... nei Tuoi occhi non volano più benedette colombe né rami di ulivo..."
    Ci fu questo tempo, e non è fiaba, ci fu... tocca a noi far tornare lo Splendore (ne saremo mai capaci????????)
    Grazie Vincenzo, un abbraccio!
  • Anonimo il 09/01/2014 14:24
    lirica bellissima in versi incisivi... nn resta più nulla letta e riletta conservo con cura, se tu permetti...
  • francesco contardi il 08/01/2014 16:34
    stupenda come ogni tua poesia caro Vincenzo
  • loretta margherita citarei il 07/01/2014 05:59
    in questi casi mai cedere alla desolazione e sperare x il meglio, toccanti immagini
  • Anonimo il 06/01/2014 16:36
    Mi lasci senza parole Vincè, la tua poesia mi ha colpito molto...
    immensamente triste e vera...
  • Alessandro il 06/01/2014 16:29
    Un cantico molto più critico e ben ancorato a terra, dove permangono desideri inascoltati.
  • Anonimo il 06/01/2014 13:47
    Bellissima poesia, ma molto triste con parole di sconforto e senza speranza.
  • karen tognini il 06/01/2014 09:10
    Bellissima quanto triste.. scritta con grande maestria come sai fare tu... ma dimmi Tu
    cosa resta
    negli occhi del mondo

    se non un inascoltato deserto
  • Anonimo il 06/01/2014 08:49
    Mi ha molto colpito questa poesia, significativamente triste... ma dimmi tu cosa resta negli occhi del mondo... una poesia che fa pensare. Ciaociao, Vincenzo...

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