Poter un bimbo amare e contemplare
è un privilegio inver meraviglioso:
il suo sguardo profondo come il mare
è limpido, avvolgente e luminoso;
un bimbo, con la dolce sua presenza,
diffonde tenerezza ed innocenza.
Grazie, amici, dei complimenti ricevuti e anche delle osservazioni avanzate dall'amico Gabriele, il quale non ha peli sulla lingua e coerentemente esprime quanto sente nel suo animo: ciò gli fa onore. Io, da parte mia, devo rispondere per come la penso e per come mi dettano le regole poetiche. Il ritmo dell'endecasillabo e degli altri versi non è una nostra libera scelta, ma una chiara imposizione per rendere il verso musicale, facendo cadere gli accenti ritmici sulle giuste sillabe: non è una schiavitù, ma una affascinante via da seguire; rispettare il semaforo rosso non ci deve procurare sofferenza, ma sicurezza per non causare incidenti. Io non mi faccio "piegare dal ritmo", ma lo seguo ai fini poetici. Le regole sono i mezzi per potersi esprimere, poi la qualità principale è manifestare i propri sentimenti e dar loro un corpo, piuttosto che una veste.
il contenuto è condivisibile. tecnicamente, nonostante la cura visibilissima nel formare endecasillabi in piena regola, mi rimane un dubbio: i poeti, quelli bravi, non si piegano al ritmo, non lasciano che le undici sillabe gli dicano di mettere tutte parole piane in fine, tutti infiniti, etc. sfrutta il ritmo, non lasciarti sottomettere, piegalo a te, al tuo sentire. solo allora sarai davvero poeta
Il mondo meraviglioso dei bimbi nascosto nei loro sorrisi, nei loro occhi dove stupore e semplicità appaiono limpidi in chi li osserva e li ama. Ogni tanto, non farebbe male tornare bimbi anche a noi adulti.