La sento la tua voce,
un'eco in lontananza,
un lamento
accecato dalla troppa luce
da bagliori contaminati,
da metamorfosi
senza patto né regola.
Lo vedo il tuo sorriso
ironico, gioviale,
spinge oltre il muro
la mia diffidenza
sorretta da incognite virtuali...
problemi esistenziali
di vite determinate
da un sì... da un no
gettati nel mare
dell'incertezza
che offusca ancora
insicurezze mai risolte.
Lo sento il tuo desiderio,
piano affonda le sue unghie,
trapela esile,
dopo sguardi senza lettura,
in bianche bugie
il sentimento riaffiora.
Bari allo stesso tavolo
ci illudiamo di vincere,
ma guardandoci dentro
siamo già sconfitti.
La sento la voglia tua di me
tra i sassi della mente
tra negazioni, assensi
Io ci sarò... sarò nel tuo silenzio
e tu lo capirai...
lo svuotarsi leggero di un pensiero
che riempie di noi
soffocando,
"questa mia innata
malinconica solitudine."