Se tu fossi la pagina d’un libro
ti leggerei con avidità riga dopo riga
e per comprendere il senso delle parole
tornerei all’inizio della pagina mille e mille volte ancora.
Cercherei d’interrogarti sul significato dei concetti
ma tu bugiardo mentiresti,
così non riuscendo a dipanare i pensieri
mi dovrei soffermare
e ricominciare a leggere
riga dopo riga.
L’onda invisibile dei dubbi che m’infonderesti
mi farebbe chinare su di te confusa
e tu mi renderesti schiava
d’un labirinto dal quale non c’è via d’uscita.
Allora io mi trasformerei
in una fine pioggia d’inchiostro variegato,
t’investirei con la mia moltitudine,
impregnerei dei miei colori gli spazi bianchi e neri
allo scopo d’arrivare al senso delle cose,
alla profondità delle certezze,
delle verità che mi nascondi.
Se tu fossi la pagina d’un libro
imprigionerei le sillabe in esso contenute
in una rete di domande attente e precise,
per evitare le tue fughe,
dei mutamenti nella forma
ed al momento d’afferrare la realtà
ti guarderei stupita,
mi tufferei in essa
e per sempre vivrei nella sua luce.