- Ricordi il vento
che ti scompigliava i ricci
accompagnato dal sole
per la mano? -
- Certo che mi ricordo.
Lo sento ancora
il vento tra i capelli
mentre seduto sul muretto
con la schiena appoggiata
al muro della chiesa
sereno assaporavo ignaro
dietro agli occhiali scuri
una gioia che sfuggiva dalle mani.
E tu mi sorridevi dolce
intenta a fermare fotogrammi
che non sarebbero tornati.
Non avesti colpa del mio male
che nemmeno io compresi.
Forse è perché
non sono nato in equilibrio
che l'equilibrio in realtà
mi da vertigini.
Senza attenuanti
in un dolore sordo
incassai e mi presi in faccia
la tua giusta rabbia
che cercai di cancellare.
Quel che ricordo bene
è il tuo sorriso
sereno e lieto
scambiato con il mio
mentre tirava vento.