Esiste un disegno dell'isola,
sembra un profilo d'uomo,
il profilo di una testa
e forse ha un senso.
L'isola della perfezione
l'eu tópos, l'ou tópos
è altrove, è dovunque, ma non qui.
Le disgrazie sono fiumi di lava
in continua eruzione
eppure il vaso è sempre chiuso.
Pandora è un pietoso alibi delle colpe
di cui ci macchiamo e ci vergogniamo.
Tradire la persona amata,
voltare le spalle agli amici,
dire menzogne agli altri e a se stessi,
umiliare, ferire, calpestare gli altri.
Creature alate dotate di feroci forconi
siedono sugli spalti e sghignazzano
delle fiamme che ci divorano dentro.
Siamo imperfetti, ma non lo accettiamo.
Ci sorprendiamo.
Ma come?
noi che abbiamo dentro
una scintilla di Immortalità?
che dobbiamo solo strofinare
la lampada magica dimenticata
nel ripostiglio del cuore?
quella scintilla
che ci fa disperare, incuriosire,
sognare, amare?
ci spinge a creare e godere della bellezza,
ci fa tremare di gioia o di paura?
ci fa piangere, ci fa ridere
ci gonfia il cuore di emozioni
ci fa vivere?
Come è possibile crederci imperfetti?
crederci fallibili?
cioè
semplicemente umani?