Sto nella limpida notte
calmo come un rospo
un'immagine d'attesa
a disegnare con gessi neri.
Crollano le mie dighe laterali
e mi difendo
con voli ampi, a scatti
con impressioni di luce
versi frenetici
acqua di marmo
cera.
Mi dilungo a camminare
lungo il bordo
inespressivo come un piatto
come un buco
nel soffitto del pianeta
e ad ogni giro mi ritrovo
inaspettato.