Razzi assassini di fiocchi funambolici
cosmici, assaggi di istinti paralleli fatui e iperboli
iperbarici claustrofobie d'abbracci magnetici
febbri diluviane invadono impavide linee sottili
Fiori cosparsi su catene gelide
aspettanti il sole che scalda e da vita
in notti di piogge roventi, limpide
e attraenti.. il solo che schioda in un insana ingordigia
Finchè il mio sospiro divenne miele
e il cuore ape al sapor di mate..
questi i miei ansimi ai rantoli di un inverno di chele
questi i miei spasimi come d'ali sbocciate
colte e mai nate
questi i miei sogni vili