Mi sveglio ogni mattina con in testa un progetto
di riempire un foglio di carta, quasi di getto
sapendo già in anticipo l'idea che arriverà
il numero corretto che si incasellerà
il dato non nascosto,
il calcolo più giusto
un colore da associare all'elenco
ma nella mente l'affare è più sbilenco
comincio dal dolorino appena sveglio
che sembra preluda a un nuovo grande sbaglio
prendo fiducia dal mio caffellatte
e tutto passa quando indosso le ciabatte
sono ancora un po' confuso, in precario equilibrio
e la mattina appena nata sa di straordinario
per chi lo vuol capire
se me la so godere
e davanti all'alba e a quel silenzio
non la spreco una parola e resto al suo servizio
di un sole non ancora spuntato
che all'operosità ci ha condannato
dove perdiamo il sentimento al gesto semplice e caro
dirigendoci in quel futile raccogliere denaro
che è di carta che non può esser persa,
come il mio progetto, ma del tutto diversa.