Gli uomini parlano,
parlano mentre listano il bel piumaggio
come eterni pavoni.
Cianciano della bellezza della loro anima
nettendo le piume e calpestando melma.
Dicono che la vita non li ha compresi,
dicono che a ben altro avevano diritto,
statici incompresi di un tempo fermo,
raccontano dei loro grandi amori
trasformati in catene serrate,
amori che imprigionato hanno lo spirito libero
e poi...
e poi decantano se stessi,
dicono che bravi son stati
ad accumulare ori e gemme,
con gesto di mano narrano i loro averi,
frutto sospirato di duro lavoro.
Cianciano ancora che amore cercano,
un amore sincero, grande, pulito,
compenso del loro viaggiare periglioso
mentre offendono la loro donna.
Disperati cianciano ancora,
quando, compreso hanno
che l'ape regina di sguardo degnato non l'ha.
Come accorti Noè, tentano salvare quel che possono
e, d'incanto, il nuovo amore
trasformano in falsa nobile amicizia.
Sperano e credono che tutto si trasformi
e attendono di trasformare il piombo in oro,
attendono di trasformare l'ape regina,
indomita, in amore sottomesso
e mai arrendersi possono a si fatta natura bugiarda.
Son uomini... semplicemente.