Conficcami un ago negli occhi,
sicché in questa landa inondata
cui l'età mia verde concedo,
a te - unica goccia dorata! -
non possa più dire: "Ti vedo".
Di troppi tagli e scarabocchi
si compiange il cuor di cartone;
se non come nota sbiadita
mai v'entrerai tu, che hai missione
d'osare e dipinger la vita.
Pietà per un sogno malnato
è aprirgli le vene, le arterie:
procurami un odio mortale
che campi sputando miserie
su questa affezione che sale.
Dolore sarà, com'è stato.
Ma forse in un tempo diverso
avrei avuto voce di tuono,
sfidato l'intero universo
con te al fianco, urlando: "Io sono".