Capirei se il vento sbandasse la sua corsa
e l'orizzonte mutasse il suo confine
per riempirsi di bellezza con il tuo profilo
Capirei se il ruscello ti cedesse l'impeto della sua freschezza
e l'irruento fiume deviasse dal suo corso per vederti.
Capirei se la notte si appoggiasse al vetro della tua finestra
per scoprire il tuo giacere
e la volta dei cieli rallentasse un istante per ammirarti
Capirei se l'aquila si strappasse le sue penne remiganti per
rivestirti di splendore, e il picchio pizzicasse sui tuoi seni.
Capirei se la dendroica mutasse la sua rotta per assaporarti con lo sguardo.
Sei l'iperbole dei sogni
la pietra angolare del destino
Capirei se il gladiatore gettasse ai tuoi piedi la sua spada
e l'esercito invasore rinunciasse al suo condottiero per ascoltare
le tue parole
Capirei se l'esploratore disegnasse i tuoi confini come
nuova terra da scoprire e lo scultore copiasse le tue forme
Capirei se il saggio perdesse il suo senno
e il buffone non sapesse più sorridere
Capirei ogni cosa per te, perfino l'incomprensibile.
Capirei perfino la gelosia di Dio.