Nel covo infinito
la miseria e gli spigoli
come i pentimenti
si condensano e zampillano
lucidi e rumoreggiano
fra le bucce rosicchiate
nel sangue e nel sudore
negli intestini amari
cupi, acquattati e freddi.
Si sollevano a nugoli
lingue salate e succhiano
l'irripetibile silenzio
appiccicato ai muri,
un dramma troppo stupido
per essere osceno.
Cancello e mi depongo
come una lacrima.
Riempio conchiglie.