Nulla per cui lottare,
nulla che abbia senso.
E adesso io sto toccando il fondo
di una solitudine, mascherata,
di giorno.
Non vedo ragioni
per coltivare sogni
che presto svaniranno.
Rinchiusa
fra queste quattro mura
e tra barriere mentali
che abbattere non so.
Prigioniera di me,
vita regalo a chi da me risucchia
e affonda nelle carni mie
l'avida bocca mai sazia.
Nulla per me rimane,
svuotata d'energia
non so nemmeno piangere.
A me dato non è d'essere felice,
sto asservita a quel falso bene
che toglie libertà e respiro,
rassicurata da queste catene.
Indispensabili ormai:
non so più camminare
senza udire, scandito
al ritmo dei miei passi,
il loro metallico canto.
l'autore lidia filippi ha riportato queste note sull'opera
Ho immaginato il dolore, il rimpianto e l'amarezza di chi, verso il tramonto, s'accorge di non aver vissuto per sè la propria vita e ha donato agli altri, seppure per amore, tutte le proprie energie