È stato una resurrezione il 25 aprile
di quell'ultimo anno di guerra
con il vento del nord a soffiare
spazzando via quella tetra cappa
che la dittatura impose al Paese.
Lo dicono i volti felici nelle città
dei partigiani scesi dalle montagne
lo raccontano i tanti della Resistenza
testimoniando i sacrifici per liberi tornare.
Eppure c'è chi deplora la festa
che vorrebbe quei fatti dimenticare
quasi fossero all'Italia vergogna.
Rimane sempre un po' di feccia
sul fondo delle condanne storiche
accesa per questo vive la Memoria.