al limitar della sera
passeggiando
tra ginestre e rosse bacche
ho cercato di sciogliere
contorti, nodosi pensieri
ascoltando in totale abbandono
la voce del vento
che mi parla di se
di amori finiti
e di amori appena sbocciati.
Ti penso
e un sorriso s'accende
sulle mie labbra.
Tu mi sei piovuto
dal cielo
come la manna agli Ebrei
nel deserto.
Temo di perderti
di mutare le mie ritrovate
ali di rondine
in quelle d'un pipistrello
che fugge impazzito
nell'oscura notte
ora che ci sei
ora che il sole è tornato
e gli arbusti si piegano
al timido vento di primavera.