poesie » Poesia sul sentimento rabbia » E mi vien di urlare (Non è un acrostico. È un'incazzatura di getto)
E mi vien di urlare (Non è un acrostico. È un'incazzatura di getto)
E mi vien di urlare
E mi metto a urlare
Ne avrò anche il diritto?
Le uscite mi strozzano
Le entrate?
Ancor quelle
da anni!
I guai sono tanti
I problemi sono assai
E li devo
pur dichiarare.
Stì moduli del fisco
Una rottura
- costante -
Non danno tempo
Non danno deroghe
Non danno respiro
Dan solo
sospiri turbati
E in quindici giorni
dovrò
il dovuto sborsare.
Dal consulente
d'andare
mi debbo apprestare.
Sarà bravo, chissà?
L'altro anno
- sbagliando -
una multa
m'ha fatto pagare.
I miei
(parenti, amici o colleghi)
un soldo
non hanno da prestar.
Forse chiederò
un mutuo
a una banca
strozzina...
E guardo...
E intorno noto...
Uno che stringe la cinghia
Uno che si incatena
Uno che s'è impiccato
Uno che s'è dato fuoco
Fotogrammi
che non arrivano
al Palazzo
(intendo al cuore).
Lì si pensa...
Solo
ad incassare
i soldi del povero spiantato
i soldi sudati
i soldi che sfamano.
E mi è venuto di urlare.
E mi sono messo a urlare
di cotte e di crude.
Sono stato preso per matto.
Il 118 hanno chiamato.
Un "Fuori di sè"
m'hanno etichettato
però
il tributo
lo devo, sempre pagar...
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