Le ore che gocciolano
Dalla mia corolla,
Una dopo l’altra,
Mi insegnano
Il valore dell’acqua
E le sue misure
Immergo sempre,
A distanza di luci,
Le mani fatate
Nel sacco colmo
Di cristalline memorie
Rivolto grani colorati,
Compiaciute quantità
Se potessi vestirmi
Dell’indimenticabile
Futuro,
Traccerei a matita
Percorsi d’urgente
Aspettativa
In chi cancella
I propri e lascia fogli vuoti
A ingiallire,
Ammuffire
Catturata l’attenzione
Il cielo s’impregna,
Diluisce e scompone
Cromatismi,
Sfacciate sfumature
Ci riprovo…
Ma non mi riesce
Di riportare la mia clessidra al
Primo granello,
Primo passaggio.
Nessun vagito
Fu più sonoro del mio
Quando verde spuntai
Da sottoterra…
Nessun rosso è così vermiglio da
Quando il mio signore
Sopporta le mie spine
E cura i miei petali..
Intreccio il rame,
Profumo istinti,
Nutro affamate stelle
E guardo la luna
furba e misteriosa
Sfidare il sole
al silenzio del tramonto