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La cagnetta intelligente
C'era la guerra e, molti ragazzi stufi di fare i soldati,
disertavano le leve e si nascondevano
nei boschi, fienili e nei prati.
Il rischio era alto per chi era nascosto,
perché se arrestato, l'ordine era, di fucilarlo sul posto.
Ma se la fortuna l'avesse pure assistito,
forzato in Germania sarebbe partito,
da quella nazione, pochi son tornati, perché morti per
fame, freddo, ferite e sforzi letali,
nonché maltrattati come nocivi animali.
Un giorno di tiepido sole, e si stava benone,
due o tre di loro, si eran seduti sull'orlo
rotondo di una carbonaia,
a discorrer tranquilli, come seduti a casa sull'aia.
ed ecco, un calpestio a lor pare sentire,
e scattano in piedi pronti a fuggire.
Però dal bosco non esce un umano
ma, una dolce cagnetta,
che tutti guarda negli occhi e ne bacia la mano.
Lei ha fame di cibo ed anche di affetto,
e si stende ai lor piedi, come fosse in un letto.
Lei è un cane, e la guardia vuole e sa fare ed,
a un minimo sentire, si mette abbaiare
Ma sia un fuggiasco, che un partigiano
non può accettare rumore di sorta,
perché chi lo cerca, lo sente e si apposta.
Ma lei è un cane e non sa che la guerra
è una misera trovata dell'uomo, e così vuol
restare, abbaiare per lei è un dovere.
Decidono di ucciderla pur essendo una amica,
perché la sua voce può essere udita.
La condanna è grave, per la sua innocenza,
e sia per amore o per compassione, nessuno
si sente di eseguire la sentenza.
Ma lei senza colpa continua il dovere
che è quel di abbaiare, se le orecchie
son punte da un qualche rumore.
Un di pioveva dirotto e, spari nell'aria vi eran per tutto,
e si udivano anche voci straniere con tono violento,
e si capiva che in zona, vi era un rastrellamento.
I ragazzi fuggiti, in dirupi ed anfratti,
seguivano attenti lo svolgimento dei fatti.
La cagnetta quel giorno non si era veduta,
ed ognuno sperava che non abbaiasse,
e per qualche ora restasse anche muta-
Ad un tratto nel bosco scoppia un fracasso,
due cani lupi alemanni, graffian la terra,
per seguire l'olfatto, ed entrare in un rifugio
di debol natura, eppure mal fatto.
Ed ecco comparire la nostra cagnetta,
che capito il pericol giunge tutta di fretta,
guarda negli occhi il lupo graffiante,
e lo invita con l'altro nel bosco adiacente.
I due mastini pensando un compenso,
seguon per istinto, la seducente maschietta,
e non sapendo neppure il suo nome,
non prestano orecchio, all'arrogante padrone.
Lei con la coda in verticale e fra i denti un bel sorriso
guida i lupi fuor dal sito ad un falso paradiso.
E così due cagnacci ben svuotati nel lor sapere,
fan capire che la violenza, vince mai contro l'amore.
Se qualche lettore volesse sapere,
di quella pericolosa giornata, sappia che
"i due duri alemanni, innamorati di LILLì,
si sono presi il raffreddore, e non più tornati lì".
Alla cagnetta salvatrice, migliorato fu il vitto,
nella cuccia nuova paglia,
ma nessuno ha mai pensato, di proporle una medaglia.
Questo fatto è veramente accaduto nel novembre del 1944.
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Chira il 25/12/2014 13:04
Una prosa-poesia che mi pare molto ad hoc per oggi. Che guaio le guerre... intelligente, grande, amorosa Lillì!
Chiara

Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0