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I continenti colti

Uno qualunque lo scrive
il dettato del mare.
Lui, che vede e che vive
momenti di gente a sperare.

Uomini e chiacchiere
vivono in un civile paese.
Libertà di scegliere,
carenza lavoro, fame palese.

A scrivere la storia
è la morte che avanza.
Parole, politica, gloria,
gente che fugge, la fame incalza.

Partiti a sperare
in un mondo migliore.
Portati dal colto a morire,
dietro una promessa, bagliore!

L'abbraccio nel buio,
tra onde di acque amiche!
Vite stroncate dall'io,
disperse, speranze e fatiche.

Invecchiata è sta terra
a raccogliere stragi.
Son periodici di guerra,
tra i dotti discorsi e plagi.

Il mio grido si leva
tra sorde culture;
tra insipide alcove,
si ricerca nuove bravure.

Volevo lasciarle a casa da sole.
Meglio tra chi conosce le parole,
sapete che son vere e me ne duole.
Io, son sereno in mezzo alle aiuole.

Così, ancor condividerò l'affanno,
di gente che patisce nel dolore.
Non saprò risolvere 'sto danno;
so che, l'Amore vive nel mio cuore.

 

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2 commenti:

  • augusto villa il 19/08/2014 20:10
    La poesia è molto bella, piena di contenuti ed idee che condivido in pieno... So che scrivere poesie su temi sociali che ci stanno a cuore non è per niente facile... Rischiamo di scrivere uno sfogo, rischiamo di scrivere comizi in colonna...
    Il tuo scritto non è un comizio... ed è già "poesia"... ma penso si possa migliorare ulteriormente...(adesso tocca a te!...)... Aahahah... Ciao Tanà!!!... Un applauso ed un abbraccio forte non te lo leva nessuno... Saluti anche alla tua famiglia!!!
    ----
  • loretta margherita citarei il 26/05/2014 07:30
    PROFONDA POESIA, APPREZZATISSIMA, BACI A LUCIA

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