Uno qualunque lo scrive
il dettato del mare.
Lui, che vede e che vive
momenti di gente a sperare.
Uomini e chiacchiere
vivono in un civile paese.
Libertà di scegliere,
carenza lavoro, fame palese.
A scrivere la storia
è la morte che avanza.
Parole, politica, gloria,
gente che fugge, la fame incalza.
Partiti a sperare
in un mondo migliore.
Portati dal colto a morire,
dietro una promessa, bagliore!
L'abbraccio nel buio,
tra onde di acque amiche!
Vite stroncate dall'io,
disperse, speranze e fatiche.
Invecchiata è sta terra
a raccogliere stragi.
Son periodici di guerra,
tra i dotti discorsi e plagi.
Il mio grido si leva
tra sorde culture;
tra insipide alcove,
si ricerca nuove bravure.
Volevo lasciarle a casa da sole.
Meglio tra chi conosce le parole,
sapete che son vere e me ne duole.
Io, son sereno in mezzo alle aiuole.
Così, ancor condividerò l'affanno,
di gente che patisce nel dolore.
Non saprò risolvere 'sto danno;
so che, l'Amore vive nel mio cuore.