Il cielo a poco a poco s'è oscurato,
in lontananza già rimbomba il tuono
saette e lampi quasi squarcian l'aria,
uccelli a volteggiar più non ci sono.
Un vento strano all'improvviso arriva
con strani odori ed umide folate,
scuote le cime degli alberi ed infuria
contro le persiane già serrate.
Poi senti picchiettar le prime gocce
di sopra ai tetti e una finestra sbatte,
ancora un lampo, un tuon ravvicinato
ed apre il ciel le sue cataratte.
Fitta e scrosciante ora vien la pioggia,
odor di spenta polvere recando,
in mille rivoli corre per le strade,
sul selciato le sue bolle formando.
La gente allunga il passo, va al riparo,
apre gli ombrelli che il vento rivolta,
sotto le tende dei negozi aspetta
o stretta sul gradino di una porta.
Chi può raggiunge l'auto correndo,
c'è chi accetta un passaggio da chi passa,
chi copre il capo alzandosi la giacca
o il sacco della spesa buffo indossa.
Certo, per qualche ora è lo scompiglio,
ma più tardi sarà l'aria più pura,
gioirà la campagna e il nuovo verde
renderà più splendente la natura.