Il disordine regna nella mia testa
urla, grida
tensioni alla luce del sole
violenza verbale
praticamente guerra
è stato reciso il rispetto
e ora soltanto lacrime di sangue
dai palinsesti televisivi la disperazione
rabbia espiata da vittime innocenti
affilata è la lama di chi impugna il manico.
Schiacciato l'essere
soppresso dall'infelicità
la scala di una chiocciola ignara della sua dimora
giorno dopo giorno si svendono i significati dell'umana evoluzione
tipizzata e meschina
vaccinata da gabbie assolventi
fra paradisi artificiali
la convinta negazione del proprio coinvolgimento nel processo di degradazione
forzando la propria natura l'allegria è come una fatica di Ercole
un climax discendente
al passaggio non suonano campane
ma clacson soffocati dai tubi di scappamento.
Quanta arroganza
ma margherite ribelli crescono ai bordi del marciapiede
mentre stormi di corvi sorvolano i tetti
senza perdere l'occasione di giudicare
e libellule vagabonde si incontrano in cieli oscurati
liberamente si orchestrano in ritmi incalzanti
battendo le ali contro le porte massicce di alveari privi di miele
vibrano danzando sulla sinfonia della vita.
Note piene ed accordi
logiche per riportare all'ordine la realtà
indaffarati artigianalmente trovano consenso tra larghe file di roditori
c'è chi prende un treno e chi se ne va
incapace di accettare il divieto di semina a livello ideale
mentre il disordine continua a regnare nella testa
odio, grida
ma è felice chi sceglie di abbandonarsi alla legge della foresta
la gioia, il caos primordiale
modifica permanente con accordatura in sì
riconoscimento e accettazione della forma
identificazione con l'ordine supremo
dal big bang alle glaciazioni
la rivoluzione francese, i conflitti mondiali
tra luci e ombre questa è la vita terrestre
questo sono io
parte di un'insignificante cellula dell'universo.
Questi siamo noi
canali di energia
senza peso e...
tendenti all'armonia.