Chiuse gli occhi
per un attimo
forse per troppa stanchezza il giorno ripiegò le sue immagini nel corpo oscuro della notte
in quel solco vuoto e sotterraneo
con le braccia inerti
a penzoloni
gli parve di morire
ma quando li riaprì
dopo aver pagato un pedaggio di mille soli alle stelle
erano ancora lì le sue montagne
ancor più alte
nude
ed
incastonate
come lui nella crosta terrestre
bagnate
e
musicate
in neve
da un tracciante di gaie aurore