Eppure è sinfonia
Di luoghi assai lontani
Distanti anni luce
Nel tempo e nello spazio
Seguo il ritmo del mio cuore
Col pensiero, con le mani
Mi sdraio, perdo tempo
Guardo il cielo e lo ringrazio
Odo tuoni assai tribali
E legni e tamburo e pelle tesa
Vedo in aria pentagrammi verticali
Un violino con la chiave in dolce attesa
Cassa e timpano insistenti
È il tam-tam di questa storia
Il gregoriano dei conventi
È il corale della gloria
L’universo lo spartito
Mille soli come note
Un basso gira all’infinito
e MI FA il SOL sulle gote
Presto orecchio al madrigale
Di Colui che tutto avvolge
Di una musica spirale
Trascendenza che coinvolge
È una lirica ad oltranza
Ha un inizio, non ha fini
Il firmamento gioca e danza
Col baccano dei bambini
Ma l’uomo ha fretta, rumoreggia
Non ascolta quella gioia
Di un creato che saccheggia
Che zittisce e poi s’annoia
È da LA che è iniziata
In primordio l’avventura
Ed è un SI che pretendiamo
Quando c’è d’aver paura
Ed il DO che promettiamo
Pur sapendo di volere
E quel FA che ordiniamo
A chi uccidiamo di dovere
Sono note ben noiose
Che han sapore di una nenia
Prevedibile espressione
Di pochezza dell’umano
Che perdendo un po' se stesso
E in cuor suo chiedendo venia
Troverebbe ispirazione
Per un’anima soprano.