Tra i sobborghi del cielo
mi perdo tra le vie azzurrine
d'un cuore in libertà.
Cammino su un filo
fatto di stelle
che ad ogni mio passo
svanisce, evanescente congedo
al cospetto della clessidra del tempo.
Nei meandri bui sosto per diletto,
trovando perle nelle tasche
mentre allieto il divenire
sfiorando le belle ali corvine -
tentando il risveglio
d'un cigno che dorme
dentro la mia anima,
bianca e oscura
nera e candida -
e saltellando al centro dell'infinito
che guarda con occhio sinistro
la mia permanenza, troppo rumorosa
all'udito degli Dei.
'Sì faccio silenzio
limitandomi
a lodare il canto del vento
affascinando i passanti e
gli abitanti delle nuvole.