Vino rosso che culla
musica dolce che porta
e solitudine di quella buona
che se vuoi c’è chi ti ascolta.
Prendo la prima nota che scende
e parto: mi tuffo nel mare lì accanto.
Corro nella prateria di posidonia
inciampo e chiedo scusa a una cernia.
La murena sinuosa mi spiega la strada
e civettuola se ne va spinneggiando.
Arriva un polpo e con le braccia
a raggera fa segno di là.
Entro nel gorgo e inizio a girare
e tutto nel blu gira con me.
Mi perdo e forse è giusto così:
papà mi saluta
e con un sorriso dice va bene.
Il gorgo rallenta il blu schiarisce.
Prendo la prima nota che sale
il tempo di appoggiare il bicchiere
e riemergo sullo stesso divano.