Più non gioca il vecchierello con la sua
gattina morbo crudel spense quel sorriso
quel correr lesto alla ciotola il mattino
quel ripetuto gesto alla buonanotte
vuota la stanza vuoto quel cestino
deserto il sasso là in fondo nel giardino
dove al sol d'estate sonnecchiando stava
libero quel cantuccio riparo dalla pioggia
dalla neve nel volger dei mutamenti vari
del tempo dei mesi e dello scorrere degli anni.
Il vecchio guarda ricorda rivede e forte piange.