quando
gli infuocati raggi invitano
al riposo pomeridiano
s'inebrino di canto le cicale
e il loro cantare a dispiegate gole
par segare i raggi fulgidi del sole.
Nutrite solo d'aria e di rugiada
Baccanti astemie, riempiono di strida
l'estate, il bosco, l'albero e la strada.
E quando il loro frinire tace o si dirada
l'aria appare come vuota, nuda
è la campagna e il sole sembra
che a vuoto intorno cada.
A voi bionde cicale
amanti dell'afa e del sole
che l'estate cantate
a dispiegate gole
sia lode per il vostro inno giocondo
che par dica
che la gioia non è morta nel mondo.