Oggi vecchio cespuglio di asprigne prugne
non più vivi come un tempo festante nel parco
cittadino, man cattiva bruta disonesta alquanto
un dì ti tolse così per suo capriccio con ratto
taglio netto. Il perché ora chiedo a quel vigliacco
sconosciuto :che male ti faceva qual offesa poi
ti recava in quel viver lì tranquillo oh vile maramaldo?
Ricordo ancor d'inverno ancor le tue innevate larghe
e giù pendenti brocche, il lento tuo poi risvegliarti
all'inizio della primavera indi quei bianco perla fiori
e le colme tanto ricche brocche nella calda stagione
di tondi giallo-verdi e amabil frutti lì offerto regal
alla sete del povero mendico e alle badanti ucraine
gioiose in quuell'atto del distacco, e dal vento poi
spogliato ti avviavi al riposante d'autunno sonno.
Vuoto oggi allo sguardo quel tuo fratel amico
prato sì oggi caro arbusto vivi sol nel ricordo mio.