Dono o missione è il baloccarsi,
in un ridere bonariamente cesellato,
di volti uguali eppur sempre differenti,
che come navi di demiurgica ingenuità
solcar ci fecero tempi ed eventi.
Ollio, la mia furbizia che su di te prevale,
dolcezza ha incomprimibile
d'un giorno di Natale,
perchè con te sempre creata e vissuta.
Eccoti, compagno dorato d'arte e vita,
con me salir sulla pelle eburnea d'una pellicola,
con quest'ilarità seminata nel cuore;
qual benedizione, qual spiritosa religione,
quel tuo goffo tentativo fu
di menar sempre ragione,
che indotto ti ha a darmi mille cappellate,
e a suscitarmi diluviali pianti?
Chè Cric e Croc in simbiosi
ci volle la carezza invisibile della natura,
comici insieme daghe fiere,
di saper vincere con le battute la paura,
quante scene fummo, amico Oliver,
quante multiformi espressioni,
che patrimonio si sedimentarono,
sull'anima di più generazioni?
Ehi, Stan, più perfetto mai ti avrei pensato,
di come Dio accanto a me ti ha posto,
dopo averti creato,
oooooohhh delizioso, irrinunciabile stupìdo,
e dai, da quella nuvola spostati,
chè io mi ci devo sdraiare,
ma te ne prego, non dileguarti mai,
chè in questo lago d'eternità carezzevole,
i nostri due fiumi,
seguitino a essere dolcissimo, comune mare.
Ciao fratello Stanlio,
ciao fratello Ollio.