Affascinante e discreto se ne sta
nel più bel luogo per un vecchino:
foglie di castagni inzuppate nel fango,
quasi a voler essere camaleontico.
"Non darti pena per l'amore", mi dice.
"Questo svanirà quando meno tu lo aspetti,
e in tal caso la sofferenza sarà forte e buia,
e tu ne uscirai, se ne uscirai, devastata."
Esser perplessa fu la mia prima reazione,
ridere fu la seconda,
dargli del matto profeta, la terza;
così lo ammetto.
"Ci gioca e ne giova
con le insicurezze e dei dubbi altrui",
pensavo e rimuginavo passando per la via.
E così non fu.
Così non fu, cari signori!
L'amore, di cui quel gran Tiresia parlava,
è una botta d'acqua fredda quando si hanno i geloni ai piedi.
L'amore, è così; domani, non lo è più.
Aveva ragione il buon mago dagli occhi giallo-gatto:
il giorno prima una gran festa,
il giorno dopo,
"non so se ti amo-vorrei dire di più-ti lascio ma non ti dimentico".
E lei pesante,
con la testa fra le macerie ormai distese,
cade in avanti a penzoloni,
e.. puff, è finito un amore.