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A'nvidiosi-l'invidiosi
Gni vorda che nasce un cristianu
s'ansidiano dentru lu su core
sia li sentimenti voni
che l'anema amprofumano come n'fiore
sia quilli tristi che l'anema guasteno.
Tra li vrutti ce sta a'nvidia
che è a pegghiore
essenno un pidicello che cresce
a dismisura
come u tarlu rusicchia pianu pianu
e spigne l'omo ad andà cuntru natura.
E quilli da issa currusi
campeno male,
essenno de tutto e de tutti n'vidiosi
nun cionno mai pace!
Jelusi sò delli poracci
arvestiti de stracci,
delli gran signori
ricuperti dall'ori,
nun se cuntentanu de gnente
je pare d'avecce sempre menu
de l'andra jente.
Cionno l'anima nira come a pece!
Sempre l'avronno dentru, infunu
allu campusantu dove tutti finemu
e ce scommettu sin d'adessu
che anco lì, svircianno a tomba de lu vicinu,
dimenticannose d'esse anche issi
dentru u fossu,
vuardanno le artrui costule e cianche
s'encazzeronno dicenno:-abbrucelu!
E ossa sue più de le mje so vianche!-
traduzione
gli invidiosi
Ogni volta che nasce qualcuno
s'insidiano nel suo cuore
sia i buoni sentimenti
che l'anima profumano come fiori
sia quelli cattivi che l'anima guastano.
Fra quelli malvagi c'è l'invidia
che è la peggiore
essendo un peduncolo che cresce a dismisura
come un tarlo rosicchia piano piano
spingendo l'uomo ad andare contro natura.
Coloro da essa corrosi
campano male
essendo di tutto e di tutti invidiosi
non hanno mai pace!
Gelosi sono dei poveracci
rivestiti dagli stracci
dei grandi signori
rivestiti con gli ori
non si accontentano di niente
pare loro d'avere sempre meno
dell'altra gente.
Sempre l'avranno dentro, fino
al camposanto dove tutti finiamo
e ci scommetto sin da adesso
che anche lì, sbirciando la tomba del vicino
dimenticando di essere anche loro
sepolti nel fosso
guardando le altrui costole e gambe
s'arrabbieranno dicendo:-ammazzali!
le sue ossa più delle mie son bianche!
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