Trascorre come un universo,
la si può vedere ora,
attraverso il rorido vetro,
con la luna in tasca
e il sole nello stomaco.
Iridescenti nebulose
coprono gli occhi
con intima gentilezza
mentre rivoluziona con ellissi
sulla via del ritorno.
Due parsec o forse tre
le cadono dai capelli,
neri come buchi.
Fluttuano le fantascienze
ma faccio sì che le arrivino
col prossimo Apollo.
Le costellazioni chiudono
gli occhi:
Non siete più così belle,
non è vero vecchie signore?