Mai mi abituerò alla morte prepotente,
arrogante e vigliacca.
Si insinua nella vita di tutti
e straccia i cuori di chi resta.
Pietà non ha di alcuno,
di uomini e uomini fa gran raccolta
e di lacrime non lava l'onta.
Ennesima vittima chiedi aiuto a me
e nulla posso,
mi chiedi di non lasciarti
e restar con te non mi è concesso.
Tu già a Lei appartieni e non lo sai,
saranno ore lunghe e sonni interrotti,
saranno rantoli e paure a cui risposte non hai.
Lasciati andare alle lusinghe sue,
meno cruento sarà il tuo viaggio.
Già le ore ti han rubato la forza,
ti resta solo il pensiero tuo
che risposte per te già più non ha.
Rivivi il tempo tuo
come l'ultimo spettacolo di te stesso
mentre il volto si distende,
lo sguardo languido di chi cede
all'ultima sua sofferenza
ed io ti guardo,
mpotente la mano ti stringo,
impotente resto accanto a te.
Mi dicono che triste sono,
la vita ingrato compito mi assegnò,
scandisco l'ora tarda
e per me stessa piango in cuor
cantando mesta un'antica nenia
che mi dia coraggio
ad alleviar l'altrui sofferenze