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Il lamento dello scienziato

La fortuna nemica si lascia inseguire,
in questo viaggio tan lungo che,
infinito,
mi pare.

La solitudine, che al ritorno, (sempre puntuale!)
mi accoglie alla sera, mi ricorda chi sono io ora,
e chi ero io,
prima.

Ma i lunghi anni di fatica,
a chi li ho prestati, no, questo non lo ricordo più.

Se oggi mi vedi sorridere caro amico,
è perché non sto pensando.

 

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1 commenti:

  • Alessandra il 14/09/2014 20:51
    Davvero bella, scritta molto bene.
    Complimenti

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