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Brandelli d'un tempo remoto

Se in quel tempo tu fosti l'allegrezza
d'anni giovani, freschi e spensierati;
il mio pensiero cerca archi affrescati,
tra cumuli di nuvole e amarezza.

Della memoria il vento soffia e spazza
gli sterpi su sentieri inerpicati;
ritorna il batticuore degli afflati,
forano il tempo e sfiora una carezza.

Unica luce illumini il cammino
di quel percorso ombroso e sconosciuto;
tendo le mani aperte al mio destino.

Mi ridiscendi in cuore, oro zecchino,
a ricolmare il vuoto greve e muto
col dolce incanto di note di violino.

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 26/09/2014 07:17
    Un sonetto che ti carica per l'armonia e lo splendore de la terzina di chiusa... SERENA GIORNATA

2 commenti:


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