Se in quel tempo tu fosti l'allegrezza
d'anni giovani, freschi e spensierati;
il mio pensiero cerca archi affrescati,
tra cumuli di nuvole e amarezza.
Della memoria il vento soffia e spazza
gli sterpi su sentieri inerpicati;
ritorna il batticuore degli afflati,
forano il tempo e sfiora una carezza.
Unica luce illumini il cammino
di quel percorso ombroso e sconosciuto;
tendo le mani aperte al mio destino.
Mi ridiscendi in cuore, oro zecchino,
a ricolmare il vuoto greve e muto
col dolce incanto di note di violino.