Povero vecchio Cristo d'infanzia,
quello che pendevi sul mio letto
per la futura memoria
di chi sa sempre prima il dopo.
Hai perso il solenne rosario.
S'è consumato il legno della croce
è rimasto il tuo corpo di metallo,
fino e lacero che si contorce,
come se anche la materia
conoscesse il dolore.
Stai ammassato
fra vecchie cianfrusaglie di ricordi,
spezzati e contorti come i sogni,
tra rimasugli di legno
di quel che era la tua croce
che forse hai passato a me..
Ma questo non mi piace
non te ne avere!