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Quando Ricchezza e Povertà s'incontrano stuprando Bambini

"Voglio quella che piange"
disse ridendo davanti ai suoi amici

La numero 37
è
un fagottino di carne orientale

di 12 anni

messo in vendita per la prima volta

- non oso pronunciare la parola bambina
vomiterei gli occhi dalla nausea -

seviziata e stuprata
nel corpo e nell'anima

in un bordello di Bangkok

" Stai zitta, stupida puttana!
Lui ha pagato
può fare per un'ora tutto quello che vuole di te!! Se no ti rimando nella disperata fame della tua famiglia ".

La numero 37
è
l'ennesima piccola vittima

- non conosco nemmeno il suo nome per poterlo piangere insieme a Voi -

di un abominevole turismo sessuale occidentale

 

l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera

a meno di cento chilometri dall'aeroporto di Bangkok e'la città del sesso a basso costo più famosa nel mondo grazie alle sue innumerevoli ragazzine in vendita.. ispirata da un testo di Articolo Tre


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3 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 18/10/2014 17:19
    Una realtà messa a nudo con eleganza e grazia. Complimenti!
  • frivolous b. il 18/10/2014 14:33
    veramente triste e bella... vera poesia... grazie assai Vincy!
  • Rocco Michele LETTINI il 18/10/2014 08:53
    Una abominevole realta'... in tanti vomitiamo e in tanti godono sfruttando ed uccidendo la loro infanzia...
  • Verbena il 18/10/2014 08:42
    Descrizione sciolta di un orrore che sgomenta. Ogni verso atterrisce e genera un odio sordo. In questo guasto, guasto mondo, quei fatti cancellano la poesia. Tu ci sei riuscito e ritengo giusto che l'abbia fatto. Un urlo le tue sommesse parole alle quali mi unisco fermamente e con tutto lo sdegno di cui sono capace. Grazie.

3 commenti:

  • Patrizia Cremona il 18/10/2014 20:49
    pensieri invitanti che non smentiscono la realtà' quotidiana soggetta a tanti soprusi, maltrattamenti dove l'autore opera magnificamente al giusto ordine a riflettere...
  • Solo Commenti il 18/10/2014 18:33
    "Non oso pronunciare la parola bambina" tende pericolosamente all'ipocrisia, anche se non è certo ipocrita l'intenzione dell'autore. Può essere uno dei casi in cui la parola non segue l'anima: giustificabile visto il trasporto emotivo, la partecipazione e l'indignazione indotte dall'argomento.
  • Emiliano Francesconi il 18/10/2014 16:08
    se penso che le tue parole meravigliosamente descritte succedono nella realta' mi viene il vomito!!!! Un salutone caro

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