Dalla gioiosa danza dei primi fiocchi di neve
alla bufera
il passo del tormento è stato breve a venire
preso dallo schiantarsi dei miei giorni cipresso
non ho avvertito negli anni delle ricorrenze il vento artico che soffiava a raffiche nella Tua anima
eppur mi sarebbe bastato aprir gli occhi nella natura che gemeva intorno a me in preavvisi d'inverno
improvvisamente trasformato
in un bianco paesaggio
la mia testa
non ha più storia
non sono più il ricordo di alcuna parola
né sentiero di colore
il corpo
del Tuo dolore
sovrasta il mio immobilizzandolo in una notte di pallida luna
di me
restano soltanto
silenziose verginità
offerte
al tranciante gelido delle Tue labbra
e
alla slavina dei Tuoi fianchi muti