Non so chi sei, non so dove vai,
non so cosa hai fatto, non so cosa hai sperato,
non so le parole che hai dentro il cuore,
non so i silenzi delle campagne bagnate dal mattino
che un tempo hai visitato, fanciulla del mistero,
non so le colline dolci che hai corso
a riacciuffare il fiato lanciato sul crinale dell'alba,
non so l'odore della terra
che imbrattava i tuoi capelli sdraiati a guardare il cielo,
non so le lacrime che non hai trattenuto
per quanta gioia ti percuoteva con i suoi piccoli pugni,
non so, fanciulla dalle vesti di rugiada,
le chiome sfrangiate al confine dell'universo
che hai cavalcato per fuggire il dolore,
non so, e quanto lo vorrei, i cuori che ti sono nati
uno dopo l'altro tra gli alberi che ringhiavano furiosi
ad artigliare la tempesta,
non so i sospiri del buio che consumavi,
il magico frammento di mantello nero
rubato per ridare vita alla gazza di pietra
in volo sulle rose di Bagdad,
non so, fanciulla dei sette sortilegi,
le nuvole magiche e le stelle che lui ti diceva
e le canzoni che tu sentivi nei sogni a picco sul mare,
non so l'amore che davi, l'amore che prendevi,
sconfitta dalle danze che solo tu ballavi,
non so i tuoi rami di luce, il tuo grano, i ponti,
gli sconfinati sentieri delle tue emozioni,
l'azzurro che ti scoppiava dentro,
non so niente di te,
fanciulla d'argento, fanciulla d'Autunno,
ma ugualmente, ti prego, resta,
ti voglio dare orchi, foreste e giardini stregati
e il clangore delle porte di metallo dei castelli dipinti di luna
e inverni gelati al di là dei vetri e cime tempestose
e il bacio che va oltre l'invisibile e ferma il tempo
e l'amore che soltanto amando si può capire
perché, fanciulla di chiaro cielo, non so chi sei
ma ti ho sempre conosciuto
e tu non mi conosci, ma di me ormai sai tutto.