Sono il ciliegio rosa nel giardino,
quando il piccino nacque fui piantato,
sono stato curato e tanto amato,
frutti squisiti e rossi nel cestino.
Il mio vigore ha sparso le radici
che vanno a disturbare le altre piante.
I fiori si lamentano e con tante
fronde dò noia a mie coabitatrici.
Origliando con tanta mia apprensione,
ho ascoltato le voci rigorose
del giardiniere: teme per le rose;
mi vogliono tagliar nella stagione.
Dopo il raccolto udran la mia protesta;
si piegheranno i rami, tronco e foglie
ed il mio pianto avrà rumor di doglie
mi accascerò dai piedi fino a testa.
Il mio grido udrà, il piccolo non vuole,
so che lui mi ha voluto tanto bene;
ascolterà dubbioso le mie pene,
e lascerà ch'io viva sotto il sole.
Io penso che sia cosa proprio indegna
che Natura non abbia gratitudine,
un povero ciliegio in solitudine,
finirà presto a dare al fuoco legna.