Quando
uscito dal suo ristorante preferito
vide un elefante inseguire un caribù scambiandolo a causa delle sue corna per un filobus
ed una bambina elettrizzata dal suo cuore dar fuoco al pelo di un vecchio gatto siamese
capì di stare veramente male
Venere
la sera della sua nascita aveva indossato sicuramente abiti "luciferini"
e in vene nere
si era ingoiata maldestramente un fornello a spirito pensando che fosse uno spiritello chiaroveggente
da quanto tempo non ascoltava altro di sé e si fidava nell'atrio del pensiero dando ragione ciecamente ai suoi sensi
ora si sentiva incastrato in un mondo a forma di anfora e di incudine come l'immagine di una metafora trasposta in un martello di similitudini
metà dentro di testa e metà "fora "di piedi
per scovare miniere d'oro
- mentre una formica passeggia sul mio schermo taciturno di luna cercando il canto di una cicala prima che venga il turno affamante e diffamante di un inverno moribondo-
bisogna guardare la realtà materiale delle montagne e l'irrealtà spirituale delle persone con altri occhi
essere presenti al presente qualunque esso sia
però
in trascendenza a percezione simbolica
se no finiamo in un linciaggio collettivo
Da quel giorno non fu più disoccupato
aveva trovato un magico lavoro a ore
- contratti e contatti più lunghi ormai tra gli esseri umani non esistono più -
un frac ed un colletto nuovo
il prestidigitatore
di un farneticare sconnesso
l'unico
a poter tirar fuori un uomo ancora vivo
dal cilindro di un coniglio a stantuffo