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Lamina d'Amore
Lei era il suo centro la sua periferia il suo orizzonte
il suo spazio ristretto e il suo immenso infinito
per quanto potesse allungare il passo delle braccia ed anche se avesse camminato per un giorno o per un anno intero senza mai fermarsi
lui rimaneva sempre in Lei
Lei era in ogni cosa che toccava di legno di marmo
in lembo di foglia
era posata sul tavolo di ogni volto
Lei era lì
da sempre era lì e non conosceva autunni
senza di Lei la vita non aveva senso sarebbe stato un giorno di primavera senza il profumo di un fiore una casa senza una donna e bambini a giocare in giardino o un ruscello senza più acqua di fonte
Lui le apparteneva
Lei era il suo oltre
ma quando le sue assenze
di anni scomparsi in un nulla di fato
divennero più numerose delle sue presenze
avendo sentito parlare di un luogo incantevole
di una natura sebbene ridotta ai minimi termini
di mari trasparenti di sabbia e fiori di sole propizi al vivere semplice dell'uomo
di un popolo facile ai giochi d'amore
dove il più grande dolore della vita veniva vissuto come l'infrangersi di una piroga su un mare di smeraldi
decise
di prendere un aereo per lasciarla il più velocemente possibile
l'unico risultato che ottenne fu di vedere il suo corpo da una visione più alta
le sue catene montuose oh Suzie Q i suoi fianchi innevati di alberi a cuori di susine blu come i suoi mari e rossi come i suoi vulcani
le sue interminabili gambe aperte lunghe a ventaglio distese e arricciate in un grembo di colori arcobaleno
e se si nascondeva per un attimo dietro ad una nube riappariva subito in
raggio di sole o in chiaro di luna
dopo 24 ore di volo vissute con 24 passeggeri anziani che non smettevano mai di chiacchierare in un silenzio fatto di preghiere di mantra di risi di pianti di luce e di ombre di visioni e di allucinazioni scambiate per luci di nazioni
di ritorno all'aeroporto dal quale era partito
trovò Lei
era lì ad aspettarlo e lui mai l'aveva vista così bene in viso
senza trucco se non un ombra di cielo sulle palpebre degli occhi che vedeva soltanto quando Lei li chiudeva per assaporare meglio l'incontro
era vestita
di una camicetta bianca scollata a rigor di Angelo destabilizzato e di una lunga gonna color amaranto dal tenore immortale che le scendeva fino a coprirle le fragili caviglie
scarpette nere ed un borsetta dello stesso buio colore
così piccola che poteva contenere solo un mazzo di chiavi la serratura di una piccola porta in oro ed un foulard con cui amava velarsi il viso nei giorni di troppa polvere
in mano teneva un ombrellino azzurro prelevato sicuramente da qualche magica favola dipinta
Lei mi amava lo sapevo
ed io l'amavo senza saperlo
Lei voleva che la penetrassi fino in fondo
in un coito raggiante di stelle
che manifestassi il suo essere più profondo in ogni mia parola gesto e sorriso
Questo potrebbe succedere anche questa mattina in un'ora apostrofato da sublime Amore
in Lei il tempo non esiste
Siate sempre pronti
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3 recensioni:
- Fantastica... tra fantasia e sogno...
Davvero sublime
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