Danzerò
profumata di ardore sempiterno canterò,
in questi anfratti di gioventù
incompribile incalcolabile
come anguilla
ch'irriverente e impietosa sfugge
agli occhi di malferme volontà e amori
che tirannide dolce
cercano di stagliarsi
su briciole di giorni scalpitanti.
Il mio ricordo
cesellato giace
su un respiro di stella ancestrale
che nacque proprio per accogliermi,
la scia maledetta
del mio non potermi compiere,
in questo viaggio che si negò come lunghezza,
or approdato
in rinfrescante latitudine di Paradiso,
sia energia immortale per chi mi amò e amai,
nel vortice seducente del "Grande Slam"
che fu comunque il mio esistere.