Vicolo stretto, senza uscite e quindi cieco,
corre corre Pasqualino, avendo perso il fegato e il coltello,
dietro li va Vincenzino, detto il Bieco,
fine della corsa, sangue sparso di un povero monello.
Dal ciel un pianto dirotto lava quel liquido rosso fatto da lo Bieco,
ma su quello crudo asfalto se vede ancor tutto il macello;
da lo Alto allor viene una pietosa mano e lo copre co' no manto,
poiché reo sol de un bacio a la sua bella co' lo guanto.