Giace il bambino nel bianco lettino,
passano i giorni, passano le notti, passano i mesi,
ma il bimbo non torna sui prati.
Gelido vento, entra la morte,
al lato del bimbo ora siede
nell’attesa dell’ultimo battito.
La vede il bambino, pallido, inizia un sorriso,
china, la morte, tra le braccia lo prende,
come una madre lenta lo culla,
dorme il bambino, dorme.
Infine l’avvolge in panno di trine,
stretto lo tiene nelle gelide braccia,
pallido, il bimbo sorride.
Pianti, singhiozzi, suon di campane,
ma pallido, il bimbo sorride.