Finché viviamo senza aver pensieri,
poiché siamo in età di giovinezza,
non pensiam mai che i guai son veritieri
né abbiamo alcun sentore d'amarezza.
Man mano che la vita volge a sera
ognun di noi avverte d'esser niente,
ma vuol godersi ancor la vita intera
finché il dolor per lui è inesistente.
Quando noi tutti siamo sofferenti,
chi per un male o chi per altro ancora,
non c'è più modo d'essere contenti,
perché il dolore ci aggredisce ognora.
Allor ci viene voglia di gridare
contro chi ci ha sottratto ogni piacere
e la speranza che viene a mancare
può indurci anche persino a soggiacere.
Ma tutto questo è cosa da evitare
essendo un atto molto disumano;
tutti dobbiam sapere sopportare
per dire che non siam vissuti invano.
Allor che l'alma converrà al patire
ed il pensiero non avrà obiezione,
è l'ora, quella in cui potremo dire
d'aver raggiunto la rassegnazione.